Frasario

La memoria ha bisogno delle lingue

© Sorrapongs | Dreamstime.com
ar AR de DE em EM en EN es ES fr FR it IT ja JA pt PT px PX zh ZH af AF be BE bg BG bn BN bs BS ca CA cs CS el EL eo EO et ET fa FA fi FI he HE hr HR hu HU id ID ka KA kk KK kn KN ko KO lt LT lv LV mr MR nl NL nn NN pa PA pl PL ro RO ru RU sk SK sq SQ sr SR sv SV tr TR uk UK vi VI

La memoria ha bisogno delle lingue

Quasi tutti si ricordano il primo giorno di scuola, ma non ciò che viene prima. Non abbiamo quasi nessun ricordo del primo anno di vita. Perché? Come mai non ci ricordiamo di quello che abbiamo fatto da neonati? La spiegazione è nel nostro sviluppo. La lingua e la memoria si sviluppano di pari passo e, per poter ricordare fatti o avvenimenti, l’uomo deve fare affidamento sulla propria lingua e deve disporre delle parole, per poter descrivere ciò che sta vivendo. Gli studiosi hanno realizzato alcuni studi sui bambini ed hanno fatto una scoperta interessante: finché i bambini non imparano a parlare, dimenticano tutto quello che hanno fatto prima. L’inizio dell’apprendimento linguistico segna anche l’inizio della memoria. Nei primi tre anni di vita i bambini apprendono tantissime cose, sperimentano ogni giorno nuove cose e fanno tante esperienze importanti. Ma tutto questo non lo ricorderanno. Gli psicologi definiscono questo fenomeno amnesia infantile. Solo le cose che i bambini possono classificare rimarranno nella memoria. La memoria autobiografica conserva le esperienze personali, proprio come un diario, in cui viene custodito tutto ciò che assume una certa rilevanza per la nostra vita. La memoria autobiografica costruisce anche la nostra identità e il suo sviluppo è connesso all’apprendimento della lingua madre. La lingua ci aiuta ad attivare la memoria. Pertanto, tutto ciò che abbiamo vissuto da neonati non è andato perduto, ma è nascosto in qualche parte della nostra memoria. Purtroppo, non siamo in grado di fare affiorare i ricordi... Non è un peccato?